domenica 21 aprile 2019

Coratella d'agnello all'antica

È consuetudine pasquale, nelle "Marche Alte", prima del pranzo domenicale fare la colazione/merenda, un antipasto composto di: uova sode, crescia di Pasqua (al formaggio), salame e coratella  d'agnello per l'appunto.
Dal momento che la classica coratella a tocchi in potacchio non è per tutti, oggi ne propongo una versione che anche i più resistenti sapranno apprezzare. 
Per la preparazione serve una coratella intera (meglio se già pulita), due scalogni, una cipolla, alloro, maggiorana, olio, sale, pepe, latte, miele, datteri e marsala per rimanere nella versione più antica o brandy per darle un tocco di modernità  (1/2 bicchiere).
Taglio tutto a tocchi: cuore, fegato, polmoni, milza, rognoni, pajata, cipolla, scalogni e datteri.
Soffriggo cipolla e scalogni in olio, metto alloro e qualche foglia di maggiorana, quindi rosolo  le interiora.
Aggiungo sale, pepe e altra maggiorana, sfumo col brandy e attendo che evapori.
Copro col latte, metto un bel cucchiaio di miele e i datteri tagliati.
Lascio andare a fiamma media fino a fine cottura, tolgo le foglie di alloro e una volta raffreddato passo tutto col frullatore ad immersione; servo in ciotolina con pane bruscato o simili.
Se è vero che la cucina è dedica, i commensali hanno la priorità e il piatto va pensato per tutti gli invitati al banchetto, in questo la sontuosa cucina apiciana ci viene incontro.
N.B.: a proposito delle interiora, oltre ad essere un alimento molto nutriente, mostrano un importante aspetto: lo stato di salute dell'animale.

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