domenica 26 gennaio 2020

Tartufo pregiato bianco e nero.


Tuber Magnatum Pico versus Tuber Melanosporum Vittad, ovvero tartufo bianco contro il tartufo nero: quale preferite se è un gusto che rientra nelle vostre frequenze?

Vediamo insieme le caratteristiche di entrambi per un confronto su carta.

Il Bianco (di Alba o d'Acqualagna) è sicuramente il più pregiato tra i tartufi.
Liscio al tatto, di colore crema con venature bianche ha un profumo inconfondibile e forte rispetto a tutti gli altri tipi di tartufo: agliato con sentori di formaggio fermentato; al gusto ricorda vagamente il grana, va sempre servito a scaglie crudo, la porzione per persona può variare dai 5 ai 10 g in genere, va consumato entro una settimana, meglio appena raccolto che è piu ricco di aromi non essendo disidratato. Si raccoglie dal 21 settembre al 31 gennaio.

Il Nero Pregiato anche detto di Norcia o dolce è rugoso al tatto, di colore bruno scuro o nero, ha un profumo che ricorda il sottobosco, al taglio è nero con venature bianche, ha un gusto che ricorda la fava di cacao tostato, può  esser servito sia grattugiato che a fette, sia crudo che con un passaggio in padella. La porzione per persona è raddoppiata rispetto al Bianco proprio perché  meno intenso. Va consumato entro due settimane dalla raccolta. Si raccoglie dal 1 dicembre al 15 marzo.

Gli abbinamenti d'eccellenza sono uova (in camicia per esempio), formaggi (fondute, a scaglie, etc.), carni (filetto alla Rossini per dirne una), paste e risotti base burro: insomma cibi poco elaborati, poco speziati che abbiano grasso che ne esalti l'aroma.
Tra i vini che garantiscono un buon successo abbiamo: Pinot Noir, Nebbiolo nelle sue varie espressioni, Barbera, Rosso Conero, Montepulciano, Sagrantino e vini di taglio bordolese sia francesi che toscani. I più leggiadri consigliati sul tartufo bianco, i più corposi generalmente migliori col nero.

Tutti i tartufi non vanno conservati nel riso come una vecchia credenza popolare voleva perché  accelera la disidratazione; è preferibile tenerli in un panno in frigo non puliti. Si puliscono con uno spazzolino sotto l'acqua corrente fredda.

Curiosità: la mitologia lo vuole come cibo afrodisiaco in quanto frutto nato dal fulmine di Zeus (dio dalla grande potenza sessuale) scagliato su una quercia.



Carne salada

Se volete un'alternativa al classico carpaccio vi proponiamo la carne salada, una preparazione tipica del Trentino, zona Garda, che nella versione tradizionale prevede una marinatura a secco (sotto sale) con vari aromi (aglio, rosmarino, bacche di ginepro, alloro, pepe nero) per un periodo variabile che va dai 20 giorni ai 40 giorni. 
Vi proponiamo una versione più easy che richiede dalle 24 alle 48 ore, più tenera e molto simile al carpaccio come consistenza la prima (12h), più secca e salina se prolungate la marinatura fino a 48h.

Ingredienti: carne di manzo di prima scelta: o fesa o Giorello o punta di sottofesa (picañha - puntina della falda); sale grosso integrale (noi usiamo il sale di Cervia), erbe aromatiche, e miele.

Procedimento: pulite dal connettivo o grasso la carne. In un recipiente fate una base col sale grosso, erbe aromatiche e zucchero, adagiate il pezzo di carne e ricoprite con lo stesso composto.
Mettete in frigorifero per le ore necessarie.
Se volete seguire la versione più tradizionale  non mettete lo zucchero., nel caso in cui lo mettiate la proporzione che consigliamo è 1/4 rispetto al sale.
Es. Per 1/2kg di punta di falda 750g di sale 250g di zucchero.
Trascorso il tempo scelto lavate bene sotto acqua fredda, asciugate e affettate.
Conditela con olio, pepe e tartufo o come una bresaola, trazionalmente viene servita con fagioli caldi e scaglie di grana..
La punta di sottofesa per quest'operazione è ideale, è sottile ed è carne di prima scelta.

P.S.: Se troppo salata e se non volete usare il risciacquo sott'acqua,  prendete del vino bianco, mette la carne in immersione, giratela di tanto in tanto (ogni 4/5h) , per almeno 12h, trascorse le quali buttate il vino e mettetene nuovo (il primo avrà estratto parte del sale e sarà abbastanza saturo in tal senso). Prima del cambio fare un assaggio per vedere a che punto è l'aroma e la salinità, quindi ricoprite col vino "nuovo" per altre 6h circa. L'assaggio di fatto vi dirà se il gusto è quello che desideravate raggiungere.

Curiosità: se decidete per la versione solo sale per 48h, se la carne venisse eccessivamente salata un buon miele poco dolce, tipo rododendro, vi può salvare la portata.
Considerate sempre lo spessore del pezzo, la punta di sottofesa è sicuramente il pezzo più  sottile dei tre menzionati.

martedì 7 gennaio 2020

Tortino al cioccolato con salsa al mandarino

 L'irresistibile ricetta di Veronike, tutti i passaggi nel dettaglio per una dolce chiusura pasto.😋😋😋🥧

Ingredienti: per il tortino dal cuore morbido:100g di zucchero a velo, 100g di cioccolato fondente, 100g di burro, 35g di farina, 3 uova intere.
: per la salsa al mandarino: un cucchiaio di amido di mais, un cucchiaio di zucchero, 200 ml di succo di mandarino.

Procedimento: per il tortino sciogli il cioccolato a bagnomaria insieme al burro.
Separi gli albumi dai tuorli.
Unisci la farina con lo zucchero ci versi i tuorli e sbatti.
Monti a neve gli albumi.
Unisci il cioccolato fuso al composto coi tuorli.
Infine incorpori gli albumi.
In forno a 180° per 9'.
Per la salsa invece sciogli l'amido nel succo freddo; aggiungi lo zucchero e lo porti a bollore mescolando.

giovedì 2 gennaio 2020

Risotto barbabietola rossa, gamberi e lardo

Il nostro risotto, ispirato alla tradizione russo/ucraina del Borsh (una zuppa con carne o legumi che associa rapa rossa a panna acida), ha tutti i colori tipici delle festività natalizie ed evoca ricordi nordici. Dal gusto dolce terroso conferito dalla barbabietola rossa il piatto viene esaltato dall'acidità della panna che lo rende intrigante ed appetibile.
Per l'ultimo dell'anno abbiamo scelto di farlo con gamberi e lardo, ma si associa bene anche al midollo o al caviale. Superbo con brodo di pollo e tocchetti di foie gras.

Ingredienti: riso (carnaroli o vialone nano), rape rosse, cipolla, panna acida, semi di papavero, brodo di carne, gamberi, lardo, sale, pepe, olio evo, burro, oro alimentare.

Procedimento: prepare un brodo di carne, contestualmente bollite due rape rosse bio medio piccole e una volta cotte fatene una purea.
Mettere mezza cipolla in padella con poco olio, farla soffriggere a fiamma bassa e toglierla.
Tostare il riso per circa 2', quindi iniziare la cottura col brodo. A metà  cottura incorporare la purea di rapa rossa.
Ultimate la cottura, mantecate col burro e impiattate.
Rifinite il piatto con semi di papavero, fiocchi di panna acida e i gamberi avvolti nel lardo precedentemente  cotti in forno ventilato.

Curiosità: ogni zuppa, rivista nelle giuste proporzioni, può essere una base per un risotto o un primo.
Per il risotto consideriamo circa 70/80 g. di riso a commensale.