sabato 7 settembre 2019

L'anatra in porchetta

Piatto classico delle campagne del centro Italia, semplice da realizzare, necessita di tanti piccoli dettagli affinché venga gustosa e succulenta come tradizione vuole.

Ingredienti: Anatra intera, finocchio selvatico (fatene scorte in agosto di quello tenero e sottile al culmine dei suoi profumi  e congelatelo), aglio, sale, pepe, poco olio evo, un rametto di rosmarino, pancetta (a tocchetti e a fette).

Procedimento: dividete a metà  l'anatra, marinatela 24h prima della cottura con gli ingredienti di cui sopra (assorbirà  meglio gli aromi e al contempo le carni frolleranno un pò): abbondate col finocchio selvatico, salate, pepate, spargete diversi spicchi d'aglio schiacciato e la pancetta e mettete un filo d'olio (in cottura i grassi aumenteranno considerevolmente per via della pelle e della pancetta).
Ricucire con dello spago le due metà e sulla rima pettorale bardate con le fette di pancetta.
Dopo 24h infornate a 180 gradi, orientativamente tra le 2 e le 3h di cottura (più  🦆 è ruspante e grossa più  dovrà cuocere).
Al termine della cottura fate raffreddare e sporzionate.

N.B.: quando l'anatra avrà rosolato e i grassi sfrigoleranno mettete mezzo bicchiere d'acqua e vino per fare cuocere le carni dolcemente e coprite con la stagnola di modo che non si disidratino o induriscano.
Stesso procedimento va seguito con l'oca.

giovedì 5 settembre 2019

Spaghettone fresco di semola di grano duro al ragù di coniglio alla cacciatora

Un bel piatto rustico ideale con i primi cali di temperatura settembrini.
Molto semplice da eseguire, ricalca la nostra ricetta del coniglio in potacchio con piccole varianti sul tema, quali ad esempio la salsa di pomodoro (datterini è più  amabile) al posto degli oblunghi sammarzano freschi, l'aggiunta di olive, e la sfumata con aceto (se desiderate un sapore più  rustico) anziché  vino bianco.
Fatto il sughetto mantecate la pasta, a noi piace particolarmente lo spaghettone fresco di semola di grano duro o un formato simile per la carnosità che ha al palato. 🥂
N.B.: il coniglio in questo caso va disossato

mercoledì 4 settembre 2019

Se vuoi trasmetter Memoria: impara a cucinare


In questi ultimi anni c'è  stata un'esplosione di programmi televisivi di cucina... dai vari Mater Chef, a Cuohi e fiamme, alle varie Benedetta, Unti e Bisunti, alla Prova del cuoco, Hell's kitchen e chi più ne ha più ne metta... un interessante fenomeno socio-culturale legato al primo atto umano: il mangiare.


Tutti abbiamo un profondo affetto verso quel primo atto che si sviluppa di pari passo con la persona e chi le sta attorno e che diviene nel tempo convivialitàcalore umano e ricordo: perciò  ogni individuo sente un forte legame col cibo, un legame che racconta tanto dell'Uomo, delle famiglie e delle culture di origine.

Se prendiamo per buono l'assunto  di Feurbach "Siamo quello che mangiamo..." il cibo oltre che nutrire cellule, sangue e nervi, nutre il corpo di tradizione, dedica, familiarità in sostanza memorie.

Ed ecco che la memoria in questa veste assume un ruolo centrale sia a livello mediatico per fare audience (ognuno in qualche modo si sente tirato in causa dal gioco/sfida indotto, dall'innovazione e dalla performance), sia a livello personale nel trasmettere racconti condivisi: ricette, gesti, modi di fare tramandati dal passato e proiettati verso il futuro ed è da qui che nasce il nostro slogan.